La Sicilia è la regione con la percentuale più bassa in Italia di persone che effettuano spostamenti quotidiani per recarsi nei luoghi di lavoro o di studio: 42,3% rispetto alla media nazionale del 50,7%. E chi lo fa si muove per lo più all’interno del proprio comune.
Ci si sposta di più per motivi di lavoro al Nord, principalmente in Friuli-Venezia Giulia e Liguria (71,6%), Emilia-Romagna (71,2%) e Trentino Alto-Adige (70,9%) dove i tassi di occupazione sono più elevati. Nelle regioni del Mezzogiorno sono invece più rilevanti gli spostamenti quotidiani dei giovani per raggiungere il luogo di studio, con incidenze più alte in Campania (40,4%), Sicilia (38,9%) e Calabria (37,2%). E’ quanto emerge da un rapporto dell’Istat che si riferisce al 2019, dunque pre-pandemia da Covid.
I siciliani che si spostano sono in totale 2.060.420: un milione 258.543 (61,1%) lo fa per raggiungere il posto di lavoro e 801.877 (31,2%) per studio. La maggior parte delle persone si muove comunque all’interno del comune dove ha il proprio domicilio: 1.505.910, pari al 73,1% (57,5% media Italia); quelli che si spostano fuori dal comune sono 554.510, il 38,3% (42,5% media nazionale) Nel 12 comuni più grandi d’Italia, quelli con più di 250mila abitanti, effettua spostamenti il 51,4%. I valori più elevati si registrano a Milano (55,7%), Bologna (54,8%), Verona (54,4%) e Roma (53,6%). Al contrario, nel Mezzogiorno non si raggiunge mai la soglia del 50%, con Catania e Palermo che si fermano rispettivamente a 41,8% e 43,8%. A Palermo solo il 3,2% dei residenti si muove per studio o lavoro al di fuori della città.